PER UN'ECOLOGIA POLITICA


L'ECOLOGIA NON HA BANDIERA, 

MA DEVE ESSERE AZIONE INTEGRALE

di Massimo de Magistris


Un'adeguata ecologia ha un lato conservatore e un lato rivoluzionario. Per questo deve avere una connotazione politica, deve essere ecologia politica.

Anzitutto è eminentemente conservatore il lato che cerca di salvaguardare la natura proteggendo l'ecosistema e riconoscendo la coappartenenza degli esseri. Ma esiste anche un lato rivoluzionario che emerge, irrompendo, ogni volta che, come traspare dall'appena conclusa COP24, non invertiremo la disastrosa tendenza attuale di misure irrilevanti a largo spettro e vanamente cosmetiche.

E’ sul paradigma generale che occorre intervenire.

Il nuovo paradigma che dovrà emergere ed affermarsi, è un paradigma rivoluzionario nel senso che deve trasformare necessariamente le categorie sociali, culturali, economiche ed antropologiche in una direzione nuova per contaminare il pensiero facendo "egemonia", restringendo il campo dell'atomizzazione disciplinare che ormai ha fallito nella sua impostazione.

Destra e sinistra, progressisti e conservatori devono avere gli occhi aperti per vedere ciò che accade oggi: l’inquinamento che continua a diffondersi, l’esaurimento delle risorse naturali, l'alterazione del clima, l'avvelenamento di suolo, aria e acqua e le conseguenti migrazioni derivanti da tutto ciò.

Gli scettici climatici poi, sono, a questo proposito, i facili alleati delle multinazionali, dei governi e della cecità che sta distruggendo la Terra. Confondono i concetti, le priorità, il tempo e il clima credendo che preoccuparsi del cambiamento climatico sia un lusso di pochi e di pochi fanatici. D'altronde, affermano, tutto ciò che sta avvenendo “è naturale” (come i tornado o l'esponenziale riscaldamento delle temperature!). L’ecologia, oggi, non può essere più rappresentata solo da partiti specifici, specializzati, liberali-libertari, che spesso, nella storia, non hanno cessato le alleanze con partiti di dubbia eticità e di altrettanto dubbia attenzione ai temi ecologici.

Non è riuscita quella "contaminazione" di cui sopra, anzi, la situazione è precipitata in barba all'attenzione per le generazioni future a cui rimandava profeticamente il filosofo Hans Jonas già mezzo secolo fa.

Quando il pianeta diventerà inabitabile per chiunque e gli oceani conterranno più plastica del pesce, allora le sterili ed isteriche dichiarazioni di identità non avranno più molto senso.

L’ecologia non funziona da discorso decorativo ma deve informare le nostre vite, deve essere l'azione integrale di Comunità che localmente iniziano a instaurare un'ordine nuovo.

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