Prospettive ecumeniche per la 15a Giornata per la custodia del creato

di Massimo de Magistris



La 49a Settimana Sociale prevista per febbraio 2021 a Taranto, su Il Pianeta che speriamo. Ambiente, lavoro, futuro. #tuttoèconnesso è un appuntamento assolutamente fondamentale per poter ripartire da una nuova prospettiva al fine di ripensare radicalmente la testimonianza dei credenti alla luce delle sollecitazioni provenienti dall'enciclica Laudato si' alla luce di ciò che l'emergenza COVID-19 ha generato e che ad ora risulta difficoltoso prevedere.

La COMMISSIONE EPISCOPALE PER I PROBLEMI SOCIALI E IL LAVORO, LA GIUSTIZIA E LA PACE e la COMMISSIONE EPISCOPALE PER L’ECUMENISMO e il DIALOGO in vista della 15a Giornata per la custodia del creato - 1° settembre 2020 hanno collaborato per fornire un sussidio (qui) di approfondimento volto a celebrare il "Tempo del creato" in una prospettiva ecumenica. 



In questo strumento, tutte le Chiese sono concordi: l'impegno e la volontà di pensare alla connessione dei fenomeni, ad una ecologia integrale capace di tenere insieme i diversi aspetti sociali, economici, politici, ecologici, antropologici e naturalmente anche religiosi è un dovere che interpella tutti. 

La pastora valdese Letizia Tomassone già vicepresidente della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia sottolinea come le chiese membro della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia (FCEI) hanno aderito da anni al “Tempo del Creato”. Una apposita commissione produce materiali per i culti e le celebrazioni offrendo analisi delle situazioni ambientali con lo scopo di rendere i membri della chiesa non solo più consapevoli, ma di spingerli proprio a cambiare gli stili di vita individuali e quelli delle comunità di appartenenza.

Athenagoras Fasiolo, archimandrita del Trono ecumenico e responsabile del Vicariato arcivescovile di Toscana e Liguria della Sacra Arcidiocesi Ortodossa d’Italia e Malta, ribadisce l'impegno decennale della chiesa ortodossa sui temi ecologici ricordando le numerosissime iniziative intraprese dal Patriarca Ecumenico Bartolomeo, il “Patriarca Verde”, per sensibilizzare l’opinione pubblica cristiana e non, sulle conseguenze nefaste di un uso improprio dell’ambiente naturale, legato al tema della giustizia sociale, dei diritti inalienabili di ogni essere umano e del rispetto dei ogni aspetto socio-culturale-religioso del mondo. Riferimento questo ricordato anche da papa Francesco nell'enciclica Laudato si' (7-9). Anche l'archimandrita Athenagoras esorta i fedeli ortodossi alla radicale trasformazione degli stili di vita traducendo in scelte coerenti le intuizioni proposte.

La voce cattolica del sussidio è affidata a Simone Morandini. Vicepreside dell’Istituto di Studi Ecumenici San Bernardino di Venezia, Coordinatore del progetto Etica, Teologia e Filosofia della Fondazione Lanza di Padova, Membro del Gruppo di lavoro CEI “Custodia del Creato”. Ripercorrendo l'impianto della Laudato si', richiama a una dimensione ecologica del bene comune e dell’etica civile, un’utopia sostenibile che va coltivata, anche nel sentire delle comunità cattoliche. Operare per il bene comune è possibile solo in un’ottica di ecologia integrale, attenta ai collegamenti ed alle connessioni tra fenomeni a prima vista distanti; è possibile solo in una prospettiva lungimirante.

Insomma, un pregevole strumento che ogni diocesi potrebbe approfondire e diffondere per generare un nuovo approccio integrale (e quindi anche ecumenico) a questi temi che in fondo non sono altro che i temi della vita, nelle sue variegate manifestazioni e nel suo dispiegamento. In una realtà in cui nulla risulta disarmonico il profeta Geremia, nella lettura proposta nel sussidio, ammonisce che l'unico fronte su cui intervenire è quello della responsabilità individuale e comunitaria: "Le vostre iniquità hanno sconvolto quest’ordine" (Ger 5,25).






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